9 Marzo 2016

La psicoterapia psicoanalitica individuale

La psicoterapia psicoanalitica si basa sulla ricerca delle origini e dei significati inconsci dei sintomi e del comportamenti attuali del paziente. La scoperta delle origini inconsce produce degli insight e consente di arrivare all’individuazione e successiva risoluzione dei conflitti che provocano i sintomi. In particolare il trattamento favorisce un miglioramento delle proprie relazioni oggettuali, che spesso è al centro dei problemi di pazienti che pure non lamentano sintomi particolari.

 

psicoterapia

 

A seconda delle caratteristiche del paziente si possono operare diverse scelte.

La psicoterapia psicoanalitica attribuisce grande importanza al “SETTING”. Il termine setting deriva dal verbo inglese “to set” che significa delimitare, racchiudere, ma costituisce anche un sostantivo di per sé col significato essenzialmente di “cornice”. In riferimento alla psicoterapia, il setting indica tutto quell’insieme di principi materiali e mentali che costituiscono le “regole del rapporto fra terapeuta e paziente e consentono il suo svolgimento. Le regole riguardano il numero delle sedute, gli orari che è molto importante siano stabili, il pagamento, le interruzioni pre-programmate durante l’estate o a Natale (che consentono di comprendere come ogni paziente viva le relazioni e le separazioni) e le libere associazioni.

Le regole materiali consentono infatti di definire un contesto stabile e sicuro in cui il paziente può sentirsi libero di lasciar fluire i suoi pensieri ed emozioni.

La psicoanalisi in genere si svolge con il paziente disteso sul lettino e l’analista seduto dietro. Questa posizione favorisce l’emergere di emozioni che potrebbero essere bloccate dal timore del giudizio nella posizione vis-a-vis e rende particolarmente chiaro al paziente che il dialogo centrale è un dialogo con Sè. L’analista aiuta il paziente ad entrare in contatto con se stesso individuando e cercando di smontare le resistenze.

Maggiore è il numero delle sedute e più si intensifica il transfert. In un approccio psicoanalitico le sedute possono essere 4 o 5 la settimana.

Nel caso di una psicoterapia psicoanalitica il numero delle sedute si riduce e generalmente il paziente è seduto in posizione frontale rispetto all’analista (vis-a-vis)

L’inizio di un percorso di psicoterapia individuale è un passaggio importante e delicato che paziente e analista co-costruiscono nel corso dei colloqui preliminari. Privilegiare una psicoanalisi, una psicoterapia individuale o una psicoterapia di gruppo può dipendere da ragioni molteplici. La scelta è comunque condivisa e può essere modificata con il variare delle condizioni. Il “Setting” è parte integrante della terapia.

La principale modalità di comunicazione è rappresentata dalle libere associazioni e richiede l’abbandono dell’abituale controllo sui processi di pensiero nello sforzo di dire qualunque cosa venga in mente senza censurare parole o pensieri. Questo sforzo favorisce l’accesso alla dimensione inconscia.

L’inconscio si rivela anche attraverso i sintomi, gli atti mancati, i lapsus, il transfert più o meno massiccio che entra nella relazione terapeutica e attraverso i sogni. Sogni che Freud considerava “la via regia alla conoscenza dell’inconscio”. I simboli del sogno grazie alle associazioni del paziente e del terapeuta possono essere interpretati per comprendere le tematiche inconsce che si celano dietro il contenuto manifesto del sogno. E per favorire sempre più la comunicazione del paziente con se stesso.

http://Il sogno in analisi ed i suoi palcoscenici, Magi

Il cambiamento prodotto dalla terapia dovrebbe consentire al paziente una maggiore consapevolezza di Sè; un miglioramento delle sue relazioni oggettuali; una risoluzione dei conflitti intrapsichici e relazionali ed il recupero dell’energia vitale precedentemente captata dai sintomi.

La psicoterapia psicoanalitica individuale rappresenta il trattamento di elezione per persone che soffrono di disagi psicologici a carattere prevalentemente nevrotico e di disagi esistenziali.

Si tratta di persone che generalmente hanno un buon funzionamento sociale e professionale, ma che avvertono un blocco rispetto alla propria capacità di realizzare appieno le loro potenzialità.

O che, in qualche area esistenziale (ad esempio le relazioni con l’altro sesso o con il proprio; le relazioni professionali; i rapporti con l’autorità ecc) sentono emergere dei conflitti a cui non riescono a trovare adeguata soluzione. Si puo trattare di problematiche prevalentemente affettive e/o sessuali. Possono essere presenti tratti o sintomi ossessivi. (obbligatorietà nel compiere certe azioni; ruminazione disturbante,; paura eccessiva delle proprie azioni ecc). Può essere prevalente la tendenza a spostare sul corpo il disagio con conseguente emergere di patologie organiche o della costante paura che questo si verifichi. L’umore può essere depressivo anche in assenza di motivazioni realistiche. Può essere dominante la sensazione di affaticamento anche nello svolgimento delle semplici incombenze quotidiane.