Se l’obesità è stata tradizionalmente considerata soprattutto una malattia di tipo medico, il “Disturbo da Alimentazione Incontrollata“, conosciuto anche come Binge Eating Disorder (BED), è un disturbo del comportamento alimentare che interessa gran parte degli obesi e di cui vengono riconosciute le implicazioni psicologiche.
Caratterizzato da abbuffate non accompagnate dalla messa in atto di strategie per compensare l’ingestione di cibo in eccesso, si riscontra anche tra i preadolescenti e tra gli stessi bambini, nei quali si accompagna a disturbi del comportamento e dell’umore, enuresi notturna, attacchi di panico, fobie.
Questa tipologia di disturbo può comparire anche in età adulta, dopo i 45 anni, in uomini e donne che non hanno mai sofferto prima di disturbi alimentari, spesso in associazione con una profonda depressione.
L’abbuffata compulsiva è caratterizzata da perdita di controllo, velocità nel mangiare, sensazione di pienezza eccessiva, introduzione di grandi quantitativi di cibo in mancanza della sensazione di fame, segretezza nell’atto del mangiare, disgusto e ribrezzo verso sé stessi, stati di ansia e forte agitazione espressi anche a livello motorio.
I pazienti si descrivono come se fossero in trance, come se fosse qualcun altro a mangiare al posto loro. L’abbuffata si presenta alla stregua di un comportamento automatico, che può conciliarsi con altre attività nelle quali non è necessario pensare (per esempio, ascoltare la musica, guardare la tv, ecc). I cibi ricercati durante questi episodi sono prevalentemente dolci ad alto contenuto calorico; spesso vengono preferiti i cibi che la persona di solito non si concede perché li considera “pericolosi” dal punto di vista calorico.
Durante l’episodio di abbuffata l’emotività della persona viene descritta come positiva, poiché vi è un’immediata riduzione del senso di ansia e della fame con la conseguente sensazione di sollievo, in seguito al vissuto emotivo positivo, prendono tuttavia il sopravvento emozioni negative: depressione, disgusto, vergogna e senso di colpa. Tali vissuti vengono anche accompagnati da sensazioni fisiche avvilenti, quali stanchezza e mal di stomaco o sonnolenza improvvisa.
Il disturbo da alimentazione incontrollata si insinua nella vita quotidiana senza che sia compreso né dalla persona che ne è affetta, che non capisce perché tutte le diete falliscano, né tanto meno dalle persone che impotenti la circondano.