DISTURBO DA SINTOMI SOMATICI
DISTURBO DA ANSIA DA MALATTIA
DISTURBO DI CONVERSIONE
Nel disturbo di conversione, il manifestarsi di sintomi sensoriali e motori, come un’improvvisa cecità o paralisi, pare indicare un danno neurologico, ma gli accertamenti e i test clinici non evidenziano alcuna alterazione a livello degli organi o del sistema nervoso. I soggetti colpiti da questo disturbo possono esperire paralisi parziale o totale degli arti inferiori o superiori; convulsioni e alterazioni della coordinazione; sensazioni di pizzicore, formicolii o brividi a livello della pelle; insensibilità al dolore; l’insieme di questi sintomi è definito nel complesso anestesia, cioè perdita della sensibilità. Anche la visione può presentare alterazioni gravi, che vanno dalla cecità, parziale o totale, alla visione a tunnel, in cui il campo visivo è ristretto ai lati come se la persona stesse guardando attraverso un tubo. L’afonia, cioè la perdita della voce tale che la persona può parlare soltanto sussurrando, e l’anosmia, ovvero la perdita dell’olfatto, sono altri possibili sintomi del disturbo di conversione. Alcuni soggetti appaiono poco preoccupati, o perfino sereni: non mostrano un particolare desiderio di liberarsi al più presto dei propri sintomi, né li ricollegano a una condizione di forte stress in cui possono trovarsi. Il termine conversione fu introdotto da Sigmund Freud, secondo il quale l’ansia e il conflitto psicologico si convertono in sintomi fisici. La prevalenza del disturbo di conversione è inferiore all’1%. Nell’osservare sintomi quali una paralisi o una disfunzione sensoriale, è molto importante operare una diagnosi differenziale fra un disturbo di conversione e un problema neurologico. Prima di tutto vanno escluse le cause organiche.
DISTURBO FITTIZIO
DISTURBO DA SINTOMI SOMATICI E DISTURBI CORRELATI CON ALTRA SPECIFICAZIONE
DISTURBO DA SINTOMI SOMATICI E DISTURBI CORRELATI SENZA SPECIFICAZIONE